Formazione

Mettiamo a disposizione la nostra esperienza e quella dei nostri partner per offrire servizi di formazione personalizzati, individuali e di gruppo: change management, gestione dei team, leadership ed altro ancora.

AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO: La gestione dei processi

Come comprendere e gestire resistenze, paure e nuovi entusiasmi che il cambiamento genera.

Il mondo del lavoro, in costante cambiamento per sua naturale evoluzione e in forza della crisi, porta le persone ad affrontare più volte nell’arco della vita professionale, processi di scelta e cambiamento. Questi momenti di transizione richiedono la messa in gioco di risorse non esclusivamente tecniche e professionali per l’inserimento in un nuovo contesto lavorativo o il variare delle mansioni e del ruolo che si ricopre all’interno della realtà lavorativa esistente.

Queste risorse possono derivare solo da un buon grado di consapevolezza circa le proprie attitudini e i propri obiettivi.
Il cambiamento di regole e scenari costringe a mettere in discussione abitudini e modi di pensare consolidati.

Ogni processo di cambiamento genera emozioni che se ben veicolate possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di change:

rifletter-motivare-attivare

Ogni volta che si utilizza la parola cambiamento si generano emozioni. Il rischio è che alla prima reazione di paura segua una catena emotiva che porti al fallimento del progetto. Gli attori del cambiamento devono essere quindi consapevoli della necessità di farsi carico della gestione delle dinamiche emotive che il cambiamento scatena nelle persone. Ogni cambiamento prevede quindi almeno due livelli di intervento: quello sulle persone e quello sull’organizzazione. Non possiamo cambiare le organizzazioni se non capiamo come cambiano le persone.

Lo scopo generale dell’intervento di “change management” proposto da BMS è quindi quello di generare maggiore consapevolezza nel soggetto delle proprie competenze personali e tecniche e di fornire di conseguenza gli strumenti e le metodologie  per  inserire la propria identità personale e professionale nel nuovo contesto, modificando abitudini e schemi mentali, potenziando le capacità individuali per interpretare la complessità come una opportunità e superare il disorientamento e le resistenze.

 

Migliorare l’efficacia e la PERFORMANCE DEI TEAM

Comprendere e migliorare le modalità di funzionamento di un team, Identificare le misure da adottare per migliorare l’efficacia collettiva del gruppo, risolvere i problemi di coesione e favorire l’engagement di tutti in un processo evolutivo portano ad un sicuro miglioramento dei risultati aziendali nel loro insieme.

Partendo dalla valutazione comportamentale dei componenti di un team, si arriva ad un’analisi obiettiva dei punti di appoggio e dei punti di controllo del team, accompagnata dalla determinazione degli assi di lavoro con cui il team può migliorare la propria efficacia collettiva.

Si tratta di uno strumento innovativo e unico nel suo genere, proposto da BMS con i suoi partner, in grado di trasformare un team di talenti in un team di talento!

Attraverso il modello della performance collettiva e quello di coesione/conflitto si ottiene un bilancio ricco e dal consistente valore pratico, da condividere con il team, incentrato sulle risorse collettive emerse e sui percorsi di sviluppo, di questo tipo:

  • Miglior comprensione del funzionamento del proprio team
  • Coinvolgimento nella creazione del piano di sviluppo collettivo
  • Identificazione dei motori di sviluppo del team
  • Implementazione di una gestione efficace e adattata
  • Miglioramento dell’efficacia e della performance del team
  • Ottimizzazione dei dispositivi di sviluppo e formazione

 

LA FORMAZIONE DEL PERSONALE PER IL SETTOR AUTOMOTIVE

Negli ultimi tre anni, con un mercato in ripresa, si è consolidata la posizione dei grandi operatori, in particolare quelli multimarca, dato che i margini si sono nel tempo ridotti e gli investimenti richiesti sono aumentati.

E’ sceso il business tradizionale, quello della vendita ai privati, mentre crescono l’autonoleggio a medio-lungo termine e le vendite di flotte aziendali. Il noleggio, un tempo riservato a clienti business, si è esteso ai privati ma il concessionario è solo un tramite tra il cliente società specializzate nel noleggio e quindi ha margini inferiori. Come per altri settori , per avere il  conto economico in attivo servono servizi ad alto valore aggiunto.

Per effetto del Coronavirus e delle sue conseguenze sull’economia almeno il 70% dei concessionari auto italiani potrebbe correre il rischio dell’insolvenza, e il maggior pericolo lo stanno correndo le realtà più grandi che, pur essendosi affacciate al nuovo anno con profitti in miglioramento, restano appesantite dai forti debiti contratti per finanziare la crescita degli ultimi anni e da una maggiore riduzione dei margini, a fronte delle alte spese di gestione delle strutture. È quanto risulta da uno studio Bain & Company ripreso in anteprima da Quattroruote di maggio, e che ribadisce la necessità di interventi mirati e urgenti.

Analizzando un campione costituito da oltre mille concessionarie, lo studio della Bain delinea tre scenari di diversa intensità, definiti ‘burrasca’, ‘tempesta’ e ‘uragano’. Quello intermedio risulta, al momento, il più probabile e mette a rischio oltre il 70% dei dealer. In particolare, in maggior pericolo risultano le realtà più grandi che, pur essendosi affacciate al nuovo anno con profitti in miglioramento, restano appesantite dai forti debiti contratti per finanziare la crescita degli ultimi anni e da una maggiore riduzione dei margini, a fronte delle alte spese di gestione delle strutture.

Seguendo gli stessi criteri di redditività e indebitamento, la zona che lo studio considera maggiormente a rischio è il Centro Italia . Le azioni messe in atto dalle Case (tante, per esempio, stanno concedendo dilazioni di pagamento delle vetture) e dalle banche non sembrano infatti ancora sufficienti per fermare la ‘tempesta’. L’unica soluzione per garantirsi la sopravvivenza, secondo l’analisi, è rivedere immediatamente il modello distributivo. Servirebbero nuovi e più leggeri format contrattuali, con meno punti di margine lasciati lungo la catena e un meccanismo d’incentivazione più sofisticato rispetto al numero di esemplari venduti e alla customer satisfaction.

Secondo la rivista Quattrruote occorrono nuovi format di flagship, in cui i servizi e la customer experience acquistino sempre più centralità, offrendo al cliente la relazione con il brand che desidera. A questo si deve aggiungere una gestione differenziata della value chain, in cui le Case non controllino più tutte le fasi del processo, ma solo gli snodi critici. E si dovranno ridurre gli investimenti nei punti vendita, per spostare il focus dal prodotto ‘fisico’ alla gamma dei servizi offerti, puntando sulla digitalizzazione dei rapporti con la clientela. L’offerta distributiva sarà costretta a reinventarsi e a farlo rapidamente così come ci si augura vengano velocemente trovate risposte efficaci alle molteplici domande con cui il mondo della mobilità dovrà presto fare i conti.

I concessionari dovrebbero puntare su servizi come i finanziamenti, l’estensione di garanzia, i pacchetti di manutenzione. Bisogna investire sulla crescita professionale del personale, uno dei punti strategici per il successo del dealer. Alle difficoltà attuali si aggiunge la necessità di seguire diversi fronti: le spiegazioni tecniche, la relazione con clienti molto eterogenei, la proposta di servizi sofisticati. Una delle parti più delicate del rapporto con i clienti è quella del post-vendita, dove si incrociano competenze sia tecniche che commerciali e servono figure oggi non semplici da reperire sul mercato del lavoro.

BMS Business Management Solutions, forte dell’esperienza dei suoi consulenti nel settore automotive, organizza e gestisce percorsi di addestramento e formazione per il personale commerciale, tecnico ed amministrativo dei concessionari auto.